Time Machine a Circuiti Dinamici

TIME MACHINE è la mostra - curata da Anna Epis e Aldo Torrebruno - che lunedì 21 gennaio 2013 alle ore 18,30 verrà inaugurata presso l' Associazione Circuiti Dinamici in via Giovanola 21/c e 19/c Milano, MM2 Abbiategrasso.

La mostra intende indagare il rapporto che l’ uomo ha con il concetto di tempo, in un periodo storico che vede affiancarsi, al tempo lineare e unidirezionale che contraddistingue la vita dell’uomo, un tempo ricorsivo e con andamento a spirale tipico del post-moderno. Sempre più numerosi sono gli esempi di spostamenti nelle due direzioni lungo la linea del tempo: dai software che ripristinano i nostri file che temevamo perduti, al recupero di un passato che invece la vita lascerebbe scorrere, dal recupero della memoria attraverso gli spazi sociali in Rete alla cultura del corpo che cerca di annullare l’effetto del tempo.

In esposizione opere degli artisti Meral Ağar, Marialuisa Angeletti, Andreina Argiolas, Cristina Cattaneo, Paolo Chirco, Fulvio Dot, Matteo Emery, Damiano Fasso, Laura Ferrari, Adrian Lis, Framcesco Lussana, Luna Miscuglio, Ester Motta, PI&CI , Cecilia Bossi e Paola Piatti, Patrizia Rampazzo, Ivana Riggi, Rodolfo M. Rocca, Agata Ivana Sorgi e Antonio Villa.
 
"Il tempo, concetto filosofico e scientifico che ha ispirato la collettiva “Time machine”, viene analizzato nel corso dei secoli assumendo sfumature sempre differenti. I suoi tratti legati al movimento e alla sua percezione attraverso il corpo sono una costante, soprattutto in epoca moderna. Sulla linea di Heidegger, Merleau-Ponty, celebre filosofo contemporaneo che prendiamo ad esempio delle attuali tendenze, finisce addirittura per accantonare la concezione “cronometrica del tempo”. Egli afferma che il tempo non è quello a cui facciamo riferimento nel quotidiano. Questo tempo, da Aristotele in poi, si riferisce al movimento e alla durata e può essere misurato e quantificato. Dal punto di vista cronometrico il 3 viene prima del 5 ma entrambi sono situati nel tempo e lo presuppongono e dunque non colgono l’essenza originaria del tempo che, come aveva affermato Einstein, non esiste in sé ma in rapporto agli eventi che vi si svolgono. Capovolgendo la celebre metafora del fiume di Eraclito, il tempo, secondo Merleau-Ponty, non sarebbe unidirezionale e dipenderebbe sempre dalla constatazione da parte di un osservatore. Il tempo sarebbe quindi legato all’idea freudiana dell’inconscio e di un passato “indistruttibile” e “atemporale” che continuerebbe ad agire e a modificare il presente. Il tempo dunque non è unidirezionale, il passato può continuare a vivere nel presente, può farsi presente rivelandosi per la prima volta. L’essenza, il senso, nella riflessione di Merleau Ponty trova concretizza nella dimensione artistica che è comunque soggetta all’inafferrabilità del tempo.
 
Gli artisti della collettiva "Time machine", testimoni inconsapevoli del pensiero contemporaneo, danno un’interpretazione soggettiva del tempo facendo riaffiorare nell’opera i suoi tratti di “precario equilibrio” e l’idea di un’indiscussa continuità fra presente e passato tramandata silenziosamente da più di un secolo di psicanalisi. Il legame col corpo, per molti scarnificato dai media, è comunque imprescindibile (laddove il corpo-uomo scompare c’è il corpo-macchina). Esso riaffiora nella varietà dei punti di vista, nella memoria e soprattutto nell’ardita necessità di fissare il tempo in attimi perfettamente riconoscibili, nei “flash” di una macchina fotografica, nella concretezza dei materiali scelti. La corsa inesorabile del tempo genera, come agli albori, il timore della caducità e trova consolazione nell’idea di una ciclicità mutuata dal pensiero orientale che si aggrappa al perpetuo ritorno delle stagioni. Nell’epoca contemporanea il tempo e lo spazio si trasformano, si sovrappongono, si contraggono fino ad annullarsi nell’etere. Il mondo del web ha eliminato il concetto di distanza liberando il tempo in una nuova dimensione: il tempo della connessione. Esso può subire delle interruzioni che lo fissano nel mondo reale lasciando comunque una traccia che permane nella memoria umana e in quella del proprio pc." - Testo a cura di Emanuela Caputo

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