Non c’è che lasciarsi andare al Centro Culturale Zerouno di Barletta

Per il 2014 la scelta tematica che si è dato il Centro Culturale Zerouno si baserà sul binomio arte–parole e tutte le esposizioni saranno strutturate sulle citazioni di diversi testi.
 
Myra Aschenbach, tecnica mista su tela
L’esposizione che si inaugura questa sera (Giovedì, 9 Gennaio, 2014 - 18:00) prende spunto da una espressione di Sartre ("La vita non ha senso a priori. Prima che voi la viviate, la vita di per sé non è nulla; sta a voi darle un senso, e il valore non è altro che il senso che sceglierete. È la corrente che ti trascina, è la vita; non si può giudicare, né capire,non c’è che lasciarsi andare." - Jean Paul Sartre) e diviene un inno alla libertà di azioni senza vincoli e costrizioni in un confronto artistico di grande portata tra arte digitale e nota tecnica pittorica: la figurazione si esprime attraverso la digitalizzazione dell’immagine come in Myra Aschenbach e Vito Carta o si materializza con Matteo Boato e diviene sinuosa alternativa rivelazione con Fulvio Rosapane.
 
Myra Aschenbach si esprime con un progetto denominato ‘ fiori del male’ che è ispirazione chiaramente letteraria di Baudelaire e lo fa con l’arte digitale per dire con grazia, libertà e raffinatezza di un mondo straordinario. Le immagini nascono prima nella mente dell’artista e poi lì comincia il viaggio alla ricerca delle fotografie da scattare e poi stampare su tela.
 
Vito Carta è un uomo e un artista ‘abituato a divertirsi’ la cui arte non risente affatto di incomprensione poiché riesce a restituire con l’elaborazione un’altra idea di realtà che è simile poiché le immagini da rielaborare vengono scattate con la consapevolezza della creazione, questa è l’innovazione di questo artista.
 
Matteo Boato apporta giovinezza e vigore attraverso la trattazione, originale e raffinata insieme, di città sempre diverse rese con cromie fresche ed intense, calde e fredde. Da una visione ravvicinata di palazzi a colori passa a macro-visioni che sono inquadrature dall’alto di piazze, vie, larghi in cui lentamente si intravedono figure.
 
Fulvio Rosapane introduce opere figurative di segno moderno e di impostazione alternativa; un’impronta tanto poco contemporanea e così altamente elegante, toni quasi sempre uguali che rendono leggiadri i protagonisti e preziosa la resa finale.

Non c’è che lasciarsi andare
dal 9 al 24 gennaio 2014
Centro Culturale Zerouno
via Indipendenza, 27 - Barletta (BAT)
+39 0883521891
arte@zero-uno.org
www.zero-uno.org

Giovedì, 9 Gennaio, 2014 - 18:00

Post popolari in questo blog

Sparsa animae fragmenta recolligam ovvero Raccoglierò i frammenti sparsi dell’anima

Salvador Dalì e il sogno che si avvicina

MEDITERRANEO, IL NOSTRO E L'ALTRUI