EMOTIONS. REFLECTION. INSIDE

Curata da Fabrizio Capsoni, l’esposizione fotografica di Yulia Kompaniets ha luogo in collaborazione con EXPO Fine Art Photography ed è inserita nel programma di PHOTOFESTIVAL 2015

Nata dalla visione di una performance artistica, la ricerca della fotografa Yulia Kompaniets parte dal nucleo centrale della fragilità umana. La fragilità, il dolore, la paura, tutte quelle emozioni definite “distruttive”, seguono un loro iter ben preciso: partono dal centro, dal cuore e dalle viscere della persona e, una volta svelate, crescono nell’essere umano giorno dopo giorno, infettandolo, spazzando via sicurezze ed equilibri. Ne risultano delle immagini in bianco e nero di grande impatto che bene esprimono l’insicurezza, lo squilibrio, il vacillare della realtà umana che precipita così in un illusorio, sfocato e ovattato sentore di realtà.

Yulia Kompaniets (16 agosto 1973) è una fotografa russa che vive e lavora a Milano. Figlia d’arte, nel 2000 completa un Master in Ecologia e nel 2014 si diploma come fashion designer presso l’Istituto Marangoni Fashion School a Milano. Da sempre appassionata di arte, la fotografia rimane in questi anni il suo interesse principale, anche in relazione all’attività del padre che lavora come fotogiornalista a Mosca. Yulia inizia la sua carriera di fotografa all’età di trent’anni, sperimentando sia tecniche di stampa tradizionali sia contemporanei metodi digitali, che a volte unisce in nuove soluzioni. A Mosca collabora con diversi artisti e performers. Dal lavoro con il progetto Loft in the red zone e con il gruppo newyorkese Air hit agency, nel 2012 a Mosca Yulia inizia la sua collezione EMOTIONS. REFLECTION. INSIDE.
Web: http://yuliyakompaniets.wix.com/project-scream

Il progetto, che consiste in una serie di opere astratte, vuole rappresentare i cambiamenti distruttivi che subiamo vivendo in un mondo di paure. Queste forme suggeriscono l’ambiguità del genere: una persona senza sesso che potrebbe essere chiunque, una donna o un uomo. 
Yulia scatta delle immagini che poi modifica con sovrapposizioni di strati di ferro arrugginito. Inoltre, sceglie come materiale e linguaggio espressivo, un plexiglass trasparente in bianco e nero per mostrare l’illusorio, frenetico, mutevole mondo che abbiamo costruito. 

“Osservo l’evolversi e la distruzione del corpo dell’attore come un riflesso nella carta metallica, mentre lui danza, salta, cade a terra, strappa i suoi jeans in pezzi, versa acqua e canta e grida. È un momento molto dinamico e intenso. Questo riflesso è come uno specchio che ha appena portato in superficie tutte le emozioni e le agitazioni; come un taglio nel corpo che ha aperto per noi il mondo interiore nascosto di un uomo sicuro, forte e sano. I suoi fragili sentimenti, i suoi problemi, la sua vulnerabilità, timidezza ed incertezza vengono messi a nudo. È come un urlo, ma senza suono, che distrugge un muro metallico e ci offre l’opportunità di guardare dentro. Il silenzio di ascoltarsi. Vuoto ed eccesso. Contraddizioni. Assenza. Infine, solo in questo silenzio assordante è possibile ascoltare, sentire, imparare.”

Sabato 20 giugno, la Galleria Pisacane Arte resterà aperta tutto il giorno, h.10/21, e per l’occasione si terrà un dibattito sul Collezionismo di Fotografia alle h.16:00: Il critico Roberto Mutti e il fotografo e curatore Fabrizio Capsoni interrogano il collezionista Ettore Molinario sui temi più interessanti della materia.


Yulia Kompaniets - EMOTIONS. REFLECTION. INSIDE
PISACANE ARTE
Milano - dal 16 al 27 giugno 2015
Via Carlo Pisacane 36 (20129)
+39 0239521644
pisacane36@gmail.com
www.pisacanearte.it

Post popolari in questo blog

Sparsa animae fragmenta recolligam ovvero Raccoglierò i frammenti sparsi dell’anima

Salvador Dalì e il sogno che si avvicina

MEDITERRANEO, IL NOSTRO E L'ALTRUI