In Situ: Traces of Morandi

Il Museo Morandi prosegue nell'intento di valorizzare la propria collezione anche grazie a un programma di mostre temporanee tese ad accostare il lavoro di Giorgio Morandi all’opera di artisti che a vario titolo si sono a lui ispirati. Dopo Alexandre Hollan, Wayne Thiebaud, Tacita Dean, Rachel Whiteread e Brigitte March Niedermair, è Catherine Wagner a confrontarsi con l'opera del maestro bolognese.

Dal 25 marzo al 3 settembre 2017, due sale del museo ospiteranno la mostra In Situ: Traces of Morandi, a cura di Giusi Vecchi, che propone 21 lavori dell'artista americana, realizzati tra il 2015 e il 2016.

Nel corso della sua più che trentennale carriera, Catherine Wagner ha studiato l’ambiente costruito come metafora del modo in cui creiamo le nostre identità culturali, usando la fotografia per anal izzare le diverse modalità in cui l’uomo ha plasmato il mondo.

Durante gli anni scorsi l'artista ha lavorato nello studio di Casa Morandi e in quello di Grizzana, dove ha immaginato nuove nature morte con gli oggetti che il maestro bolognese rappresentava nelle sue opere, astraendo da questi modelli, sia formalmente che concettualmente, diverse composizioni.

In Situ: Traces of Morandi è accompagnata da un catalogo bilingue italiano/inglese Edizioni MAMbo esi avvale della collaborazione della Anglim Gilbert Gallery di San Francisco e della Gallery Luisotti di Los Angeles, così come dell'University of California Education Abroad program, Bologna.

Il 24 marzo 2017 Catherine Wagner partecipa a un incontro con il pubblico nella Sala Conferenze MAMbo alle h 17.00. Lo stesso giorno alle h 18.00 si tiene l'inaugurazione della mostra.




Post popolari in questo blog

Sparsa animae fragmenta recolligam ovvero Raccoglierò i frammenti sparsi dell’anima

Salvador Dalì e il sogno che si avvicina

MEDITERRANEO, IL NOSTRO E L'ALTRUI